Di rientro da Milano dopo SMAU, del quale parlero’ diffusamente in uno dei prossimi post, vorrei mettere per iscritto alcuni pensieri sparsi, un po’ per riordinarli e un po’ per un sano brainstorming…

Sulla Net Neutrality, quanto mai di attualita’, per colpa di Vodafone, adesso…
-> Blogosfera, svegliati! (sostieni la net neutrality): Vodafone verso la discriminazione tariffaria dei blog ?

Tempo fa si parlava di equilibrismi, e negli ultimi due mesi, girando tra eventi e luoghi, tra persone e idee, tra visioni e realta’, e molto altro ancora, mi son reso conto che avevo visto davvero giusto.
E’ anche molto piu’ di questo. ( in parte certi temi utili in questo flusso di pensieri )

Nell’equilibrio ci sono due parti che si contendono e ora tirano, ora lasciano, in un girarsi e contorcersi sempre in movimento.
Come la lotta di chi vuole migliorare e innovare per quello che e’ in grado di fare, anche solo attraverso il portare alla luce tematiche e collegamenti nascosti ai piu’, connessioni mai scontate che possono far diminuire il rumore dell’informazione che ci pervade costantemente.

Tutto questo per dire una cosa: per nostra natura tendiamo a dare per scontate molte cose, e a non metterle in discussione.
Cosa accade quando invece, deliberatamente e consapevolmente, si inizia a mettere in gioco tutto, fino alle nostre piu’ profonde certezze?

Semplice: probabilmente accade che ci si inizia a divertire, e ad essere incompresi. :)
Poi pero’ magari si scoprono delle cose impreviste.

Legare e costringere al minimo le persone, puo’ creare quel legame debole che poi porta a legami casuali temporanei, dai quali scaturiscono idee e innovazioni impensabili a priori…
Il principio del Least Power, e il principio di creare meno obblighi possibili rispetto agli obbiettivi prefissati, concetti alla base della tecnologia tcp/ip, alla base di Internet; il concetto stesso di Link proprio del World Wide Web ne’ e’ un altro risultato lampante e di utilizzo quotidiano.

Quindi non bisogna pensare che le grandi compagni IT, e di Telecomunicazioni, siano le sole che possano controllare lo stato delle cose… Non bisogna mai pensare che non si debba difendere quello che si usa tutti i giorni, e che magari ci da’ il lavoro quotidiano e nel medesimo istante, aiuta la condivisione e la crescita della collettivita’…
Non bisogna mai pensare di non poter dare un contributo, perche’ con le tecnologie attuali, abbiamo un peso nello stato delle cose…

Occorre seguire le mosse di una delle due parti, e dare una spintarella la’ dove serve, quando l’equilibrio si rompe e si sposta troppo verso un solo verso…

Quindi ci sono diversi livelli di lotta, e diversi livelli sui quali creare consapevolezza: ma, come dice l’amico Quintarelli, occorre svegliarsi sui livelli base, se questi vengono messi in discussione…
E tirare fuori le unghie…

AGGIORNAMENTO: Stefano riassume alcuni aspetti fondamentali della questione, in effetti, che meritano di essere citati:

E quindi torniamo a bomba: il punto non è se la net neutrality sia economicamente conveniente o meno (in tal caso, dipende dai punti di vista). Il punto non è se con i nuovi modelli di business, con l’economia dell’abbondanza, con le nuove modalità di veicolare informazione la Net Neutrality convenga o no.

Il punto è se debba essere considerata o meno un valore universale. Se la risposta è si, allora il problema è politico, se la risposta è no il problema è economico. Il resto, rischia di essere tempo perso, per come la vedo io…

Io sarei per il si’, dovrebbe essere un valore universale.
E quindi, come far presa cn le unghie nella questione?

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Un post che avrei voluto scrivere, con idee simili e diverse allo stesso tempo…
Ma illuminante, e stupendo…
-> What is the Analogue for the Semantic Web? If the Web is like a Page+Links, the SW is like a…

Lo consiglio a tutti, e lo giro a Federico in particolare visti gli spunti che ha girato…

Come tenere traccia, in modo indolore e flessibile, delle informazioni emergenti, dei nostri caotici legami sinaptici tra idee, concetti e quant’altro…

Aggiungero’ alcune cose nei prox tempi, intanto godetevi questa lettura :)

E’ come respirare una brezza di aria fresca, in una delle nostre citta’ del nord: assolutamente fantastico…

semantic web in progress

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Non so perche’, ma da tecnico mi rendo conto che dal punto di vista culturale manchiamo di sensibilita’ verso l’aspetto sociale delle tecnologie che tanto conosciamo e usiamo…

E mi rendo conto che maggiore e’ la conoscenza sociale, maggiore e’ la capacita’ di capire la direzione che la tecnologia dovrebbe avere nei confronti dell’uomo…Tecnologia come aiuto per l’uomo…

Cioe’: alla fine non dobbiamo mai dimenticare di tenere l’uomo in primo piano…

Cosa che da tecnologi invece si fa sempre meno…

Trovo giusto condividere alcune letture che sto facendo su questo fronte, dove si scontrano informatica, storia, politica, filosofia e molto altro…

Tempo fa avevo parlato dell’ottimo saggio “Etica hacker“, oggi accenno ad un libro che ho appena iniziato…
-> “Il futuro delle idee” di Lawrence Lessig

Tra l’altro e’ l’occasione per capire le radici e le motivazioni dell nascita delle Creative Commons, licenze che regolano in modi meno vincolanti i contenuti creativi di ogni possibile autore: tramite i feed RSS infatti questi stessi posts sono slegati dal contenitore del sito dove risiedono, e possono contribuire alla libera circolazione delle idee…

Rispettando pero’ il dovere di citarne la fonte, cosa comunque da fare per il rispetto delle idee altrui, IMHO….

Capire l’aspetto sociale di Internet, del perche’ la liberta’ non e’ mai da sottovalutare, e mai da considerarsi scontata…

Internet che abbiamo oggi e’ gia’ molto meno libero rispetto a quello di 10 anni fa: e queste liberta’ fanno difese…

Leggere libri di questo calibro, da come e’ stato inventato il Web, a come e’ nato Internet ( e lo sto leggendo proprio adesso, ma da un punto di vista molto piu’ social-politico che tecnico; un aspetto molto meno conosciuto… ), risulta fondamentale…

Fondamentale per capire cosa abbiamo oggi, per capire appieno le potenzialita’ del mezzo che abbiamo sotto le mani e ancora per essere CONSAPEVOLI: primo passo per difendere poi quello che ci puo’ essere tolto…

Insomma: capire la societa’, capire l’umanita’…

E’ sempre affascinante… :)

E capire come possiamo equilibrare umanita’, logica di mercato, sostenibilita’, tecnologie, liberta’, felicita’ e’ la sfida per fare un vero e proprio salto di qualita’ delle nostre vite e non solo…

Anche perche’ il libro di Lessig, sebbene del 2001, non e’ mai stato cosi’ attuale: oggi la Telecom sta lavorando alacremente e non da sola per minare queste nostre liberta’… ne ho gia’ parlato un po’…

E visto che siamo in tema, via Kurai, scopro un gran bel post in tema di liberta’:
-> Replicanti feriti

Che qualche segnale di maturita’ ci sia anche in questo incasinatissimo Paese?

Qualche evento dal titolo incoraggiante mi pare ci sia…
-> Network, o del nuovo umanesimo digitale
Via De Biase…

[ ps - uno dei prossimi libri in tema che mi intriga:
-> Galassia Internet
]

Riferimenti:
-> Lawrence Lessig, cyber giurista
-> “Le cose degli amici sono comuni”: conoscenza, politica e proprietà intellettuale
-> Etica hacker e la nostra societa’
-> Lo spirito dell’eta’ dell’informazione e felicita’

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento