In estrema sintesi: Twine dal 24 luglio ha aperto la sua parte interna, ed ora è tutto indicizzabile, anche dai motori semantici come Sindice.

Today we quietly made all the public content in Twine visible to the public and search engines. We’re not doing a big announcement about this. We plan to do that in the fall when we launch some important new features.

But the good news is that now that our content is visible, you can read my twine in your browser even if you are not yet a member, and you can subscribe to my twine by RSS

Ma non solo.
Tutto quello che viene raccolto via Twine, è disponibile anche in forma Linked Data.
-> -> Twine Opens Up Linked Data Style!

My test was simple, I opened up his Twine page using Firefox (with the new OpenLink Data Explorer extension in place), and then simply executed the following browser menu sequence:

1. View
2. Linked Data Sources

And voila! The Twine page morphs into a Linked Data Space where each entity presented is endowed with dereferencable URIs; enabling me to traverse and/or Mesh his data with other Linked Data Spaces such as mine, for instance.

This is what Linked Data is all about! The fun has only just begun :-)

Cosa accade in pratica?

**Ogni pagina dei Twine e’ navigabile, oltre che normalmente come Persone che navigano nel browser, anche da agenti software o da plugin come quello accennato sopra, che abilitano i browser odierni a far emergere il percorso effettuato dalle macchine.

Siginifica liberare i dati dal vincolo della loro presentazione, ed abilitare forme nuove di interazione con quello che viene messo online, in Rete.**

Adesso è proprio tempo di usare Twine in forma più evoluta.
Ne avevo parlato tempo fa, e devo dire che mi sono ricreduto.
C’è molto di più di quello che può sembrare a prima vista.

Lo scoglio che noto di più è nella quantità di informazione che devo inserire per salvare qualcosa: usando il tumblr come blocco appunti di citazioni utili dalla Rete, mi risulta più lungo farlo in Twine.
Perchè devo strutturare maggiormente l’informazione.

Vedrò di capirne meglio le qualità.
Intanto come fonte primaria su temi assai di nicchia, posso dire che è fantastico!!

E’ la rete sociale che si è venuta a creare all’interno, che è di nicchia, e quindi risponde a bisogni informativi particolari, ma fondamentali come filtro per il sovraccarico informativo, che ne rappresenta il vero plus attuale.

Ho diversi inviti a disposizione, per chi volesse iniziare ad usare tale piattaforma.

Chi lo sta usando, cosa ne pensa?
Ah, questo è il mio profilo, per capirci .)

-> Dagoneye on Twine

Chi ne parla in italiano

-> Twine: dal WWW al GGG?
-> Twine, un raccoglitore intelligente di bookmarks
-> Web: tagging, tagging semantico, folksonomie, folkstologie
-> Web Semantico: ecco le avanguardie
-> Twine

Riferimenti

-> Subscribe to my Public Twine!
-> Twine Opens Up Linked Data Style!
-> SemTech 2008: Nova Spivack (Radar Networks) - “Experience from the Cutting Edge of the Semantic Market”
-> Twine - semantic web / knowledge management - first impressions
-> Twine e la Talis Platform in prova: Semantic Web at work…

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Un paio di segnalazioni importanti, sul nuovo filone che popolera’ questo blog del Semarketing, iniziato qualche giorno fa:
-> Talis starts Nodalities magazine devoted to the Semantic Web

Logo Nodalities

Talis starts Nodalities magazine devoted to the Semantic Web

Talis announced Nodalities — a magazine available in print and online devoted to the Semantic Web. They describe its mission as bridging “the divide between those building the Semantic Web and those interested in applying it to their business requirements.”

Direi che seguiro’ molto bene la cosa: molto utile come servizio per diffondere l’utilita’ spicciola del Linked Data, attraverso un pdf stampato o in forma digitale da leggere nelle pause giornaliere nei nostri mille dispositivi mobili ( smartphones, n800 o Iliad che sia . ) )…
Durante il viaggio in treno, o la pausa pranzo e via dicendo…

Il mondo di Talis e’ un mondo magico, visto che si uniscono gli aspetti innovativi puramente tecnologici legati al Semantic Web e al Linked Data, al mondo delle biblioteche: mondi che mi appassionano e ai quali mi sto avvicinando sempre piu’.

Per portare esempi reali ed esempi legati al mondo del business, di applicazione di queste tecnologie, ancora poco conosciute nel mondo di tutti i giorni.

E non solo.

E magari vedere le connessioni possibili in Italia con il mondo bibliotecario: un mondo che e’ poco considerato a prima vista, ma che ha da sempre gestito la conoscenza.

Forse e’ il caso di ricordarselo, e collaborare insieme .)

Stay tuned

Puntate precedenti

-> Semantic Web at work e un po’ di marketing…

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Non ho tempo per fare un discorso serio, sono giorni carichi sotto molti punti di vista, anche di voglia di fare ordine in questo blog e non solo…
Nel frattempo lascio una chicca assolutamente imperdibile, con la promessa di uno screencast legato ad un utilizzo reale di alcune delle cose che sto provando.

Qui, in ogni caso, c’e’ un potenziale immenso, che cerchero’ di trasmettere…

Intanto
-> DriftR Linked Data Browser and Editor (Screencast)

The latest module is an in-browser RDF viewer and editor for Linked Data, heavily inspired by the freebase UI (hopefully with less screen flickering, though).

DriftR Screencast

Se poi aggiungiamo questo:
-> ARC Data Wiki Plugin

The Data Wiki plugin doesn’t require a database (unlike the other SPARQL components in ARC) and supports update calls sent by RDF editors such as the Tabulator.

Un wiki sul Web of Data, per ora gestibile via Tabulator, che e’ la prima, grezza ma potente realizzazione del Web of Data in forma di lettura e scrittura!!!

Un po’ come i blog e i wiki hanno portato alla massa l’idea di un collaboration information space da visualizzare ed editare liberamente ( questo E’ IL WEB ), oggi abbiamo i primi passi della stessa metodologia applicata sul Web of Data pero’ !!!

Non sto nella pelle, a dire la verita’…

A brevissimo, un’applicazione di queste cose sul campo, stay tuned .)

Non so chi stia leggendo queste righe, ma io ho avuto i brividi nel vedere queste cose

Consigliabile, per capire il contesto, prima che dedichi un post chiaro edotato di esempi a sostegno, questo paper del caro Tim Berners Lee:

-> Tabulator Redux: Writing Into the Semantic Web

Solo questo merita tantissima attenzione, e una profonda rilettura!!
Qualche citazione, tra cui:

The Tabulator was originally written as a linked data browser, programming. designed to provide the ability to navigate the web of linked things without any domain-specific programing by the user or the information provider. It has the inherent knowledge of a few common global concepts such as time and geographical location to give it the power of typical Web 2.0 applications such as on- the-fly mapping and/or calendar mashups in those dimensions. Using the Tabulator, anyone putting up, for example, a personal FOAF [6] file, can see their own information on the screen, and follow links from it to the FOAF descriptions of their friends, not to mention their publications and projects. They become part of an open social network.

Concetti chiave che avevo anticipato alcuni giorni fa attraverso il tumblr
E stranamente si torna a citare il lifestream, e l’ open social network .)

Che sto usando come social moleskine in questo momento .)

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento