Sono mesi sempre più densi per il tema Open Data in Italia, e la cosa positiva è che ormai non si è più solo una sparuto gruppo di pazzoidi che cercano di comunicare quest’idea ctanto strana…
Ho iniziato anche a fare qualche aggregazione per tenere il passo, giusto per facilitarmi…. ( e a breve dovrei riprendere pure a scrivere un po’ di più )

Il movimento e l’interesse pare crescere, e tocca anche i primi privati, e che privati.

Enel, non è esattamente una realtà tanto piccola, no? Ne aveva parlato a suo tempo anche Luca De Biase, in effetti, in toni non proprio piccoli…

Come è emerso nelle sintesi di paper.li, Enel ha iniziato a fare Open Data, inizialmente in beta sul finire di agosto: pur con qualche difficoltà iniziale, la cosa che è passata in sordina è che c’è stato un vero ascolto della comunità online, dei blog e della mailing-list di Spaghetti Open Data. In questo modo sono riusciti a correggere il tiro sul discorso della licenza, e a rendere un po’ meno importanti certe critiche.

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Come qualcuno ha detto, noi italiani abbiamo fatto ponte il 2 giugno, ed invece il mondo del search sta riscrivendo il futuro della ricerca, partendo da basi interessanti.
I tre colossi dei motori, Google, Bing e Yahoo, hanno lanciato il progetto Schema.org:
-> Schema.org

Peccato che in Italia pochi abbiano visto la reale sinergia di quello che sta accadendo, e la maggior parte dei post sul tema siano semplici rilanci stampa del comunicato principale. ( Tranne per Guido Vetere che bacchetta gli autori di schema.org perchè forse così è stata definita un minimo di ontologia o schema globale, che tanto si diceva di non voler fare eh eh )
Da apprezzare Mauro Lupi, che sprona ad approfondire la questione, anche dal lato SEO, ed Il Post, che pone la questione all’attenzione di un pubblico più vasto del circolo tecnico. E che cita il fatto che, l’ultima volta che abbiamo avuto un accordo cross motori di ricerca, è stata la volta della creazione delle sitemap.xml, nel 2006. Una maniera condivisa di segnalare ai motori tutti i percorsi URL presenti nei nostri siti, che tanto ci facilitano oggi.
Un elemento non scontato. quindi quello dell’accordo tra motori.

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Ultimamente tra ferie e molte cose da chiudere, sono stato assai indeciso su quello che avrei voluto scrivere, tanto ormai è il flusso che mi interessa sui temi degli Open Data. Ed il tempo sempre limitato.
In giro se ne parla a vari livelli, e la sfida di coprire i diversi aspetti legati a così tante discipline che intervengono attorno agli Open Data è assolutamente fantastica: a livello scolastico sarebbe un gran bel tema, da inserire al posto di educazione civica ( cosa, che tra parentesi, non ho mai fatto perchè boicottata da tutto il mio percorso scolastico, ma vi sembra normale? )

Alla fine inizio da un post di sintesi di alcuni elementi emersi in questo scorcio di settembre e fine agosto.
La parte pratica di civic hacking arriverà poi: mettere tutto assieme rischia di creare confusione.
Parto dall’ottima sintesi di Ernesto su Apogeonline (_ a proposito @ernesto, grande new entry eh eh_ ) è un ottimo punto di partenza per chi non fosse così aggiornato sul tema:
-> Open Government, non perdiamo altro tempo

Dato utile, aperto e pronto al riuso: trasparenza reloaded?

C’è molta confusione sul concetto stesso di “dato utile”, sul concetto stesso di significato di “dato aperto” nel luogo Web, e sulle relative implicazioni sulla “trasparenza abilitata grazie a questi scenari”.
Ovvero: un po’ di luce su questi passaggi ci vuole, per capire che non basta l’ Open Data per abilitare una nuova trasparenza, ma serve consapevolezza anche nel processo di apertura dei dati e questa documentazione è importante tanto quanto i dati stessi.

E qui farei un break con un video di Sir Tim Berners Lee per enfatizzare il contesto, di nuovo, che non basta mai. Anche se non proseguite la lettura, questo video è fondamentale ( ne hanno parlato in italiano Webmasterpoint.org e ComputerWorld Italia - CWI :

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento