Un piccolo merging di idee, in questi giorni serrati di riflessioni su molti aspetti del Web…
E non solo…

Anche sul senso di quello che facciamo, su quanto possiamo influire come persone e come esseri umani nel credere e diffondere le nostre visioni sul mondo…

Ci sono un paio di spunti che vorrei condividere, a partire anche dalla simpatica catena mentale che avevo postato qc giorno fa in un commento, e che Antonio ha trovato cosi’ simpatica

Sto usando in modo massiccio il mio Tumblr, devo dire che lo trovo utilissimo per segnarmi certi passaggi che trovo importanti in quello che leggo: non avendo tempo di costruire un discorso compiuto, e’ un ottimo canale per rendere partecipe chi segue le mie follie mentali, dove stanno andando i miei pensieri…

Vorrei lanciare due segnalazioni, che mi hanno dato maggior forza in quello che sto facendo a tempo perso da un po’ di mesi, e che da questo autunno diverra’ una costante piu’ visibile dei miei sforzi e della vision di altre due persone in particolare, con le quali sto condividendo molto, moltissimo.
E che ringrazio gia’ per quello che stiamo portando avanti.
[ Fullout, che vedra’ la luce nei prossimi giorni, partira’ proprio dalla conversazione a mostrarsi al mondo. ]

Tornando a noi, una delle due segnalazioni e’ un link che mi ha passato il caro Simone, che, da buon amante della Mela, mi ha girato come benvenuto nel mondo di Apple:
-> Steve Jobs

Ci sono estratti davvero notevoli, da leggere, qualsiasi cosa si pensi della Apple .)

Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l’unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. **E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. **Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

Lo spunto mancante e’ un articolo che parla di una persona che stimo tantissimo, che mi ha trasmesso davvero la passione per il Web, e soprattutto mi ha dato quel pizzico di polvere gialla per “volare” alla Peter Pan nella** vision del Semantic Web**: Massimo Marchiori
-> Per l’Universita’ il merito non conta…

Fanno male certe parole, ma posso dire che mi ritrovo nel mio piccolo per quanto riguarda Venezia, in effetti.

Poi ci sono esperienze, per fortuna, che ridanno speranza e vitalita’ , come Padova per Massimo o Urbino per me, che andro’ a trovare la prox settimana, dove sinceramente vedo molto potenziale e molta voglia di sperimentare .)

Saro’ anche all’Aperitivo AIS Internet Researchers: un grazie a Fabio per l’invito, che accettiamo volentieri, noi tre moschiettieri trevigiani, reduci dal WaveCamp .)

Lo scopo è conoscerci, raccontare in un contesto informale le nostre ricerche e magari organizzare in futuro qualche evento a carattere scientifico insieme.

Sara’ davvero interessante e divertente, oltre che stimolante: la condivisione porta proprio a questo…

Una frase di Massimo per chiudere, che condivido in pieno, e che mi da’ sostegno, anche in chiave del progetto che si sta portando avanti [ appunti sparsi nel tumblr ufficiale ], e’ proprio questa:

Perché mi piace avere campo libero e non limitato dalle singole esigenze. Perché mi piace avviare progetti innovativi di cui possano beneficiare non solo le imprese, non solo il singolo, ma anche il sistema, la società, tutti noi

Forse il famoso Equilibrio di Nash che citavo tempo fa? .)

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Sto riguardando l’intervento di Quintarelli sulla Rete: assolutamente incredibile e di una lucidita’ impressionante…
Ha spiegato la Net Neutrality in un modo quasi “per assurdo”, davvero forte…

Su Robin Good trovate tutto l’intervento, che io avevo visto per tre quarti, ma il caldo mi aveva reso poco lucido…
-> Robin Good - Video WaveCamp - Seconda parte

Alcuni punti salienti:

  • spostamento e ampliamento del principio costruttivo della Rete end-to-end anche verso il mercato delle telecomunicazioni: e’ la convergenza. Qualcuno nei modelli di business vecchi ci deve perdere. Come fare a ricreare allora, un aumento del reddito?Chiudendo l’apertura di servizi di Internet, violando il suo principio fondante di NEUTRALITA’.
    Creando isole di servizi, un po’ come l’Internet Mobile attuale esistente in Italia: immaginiamolo sulla Rete fissa, al posto dell’attuale apertura, e avremo un quadro del possibile futuro che ci attende
    ( grande Stefano, questo esempio e’ chiarissimo davvero )
  • operatori in concorrenza rispetto a Telecom, nell’ottica della creazione della nuova Rete NGN, con fibra fino a casa: in pratica fanno ostruzionismo, perche’ renderebbe il loro investimento di questi ultimi anni praticamente inutile e da buttare
  • modelli di business totalmente in crisi, la rete fissa perde guadagni per l’esistenza della telefonia mobile e della convergenza su IP di tutto quanto, compresa la telefonia a voce tradizionale
  • Telecom non lottera’ di certo contro il digital divide per la copertura della banda larga, perche’ ha gia’ problemi ha rendere remunerativo l’investimento sulla NGN del futuro - qc dato aggiornato
  • c’e’ l’importanza sempre piu’ forte di creare un modo di pagare la Rete fissa sullo stile delle strade, in base all’utilizzo, creando un Open Network pagato da tutti ( con una specie di tassa per far reggere la Rete ): la competizione sull’infrastruttura degli anni 90 creata in Europa e’ stata folle e il mercato non puo’ essere la risposta in questo contesto, perche’ il guadagno sull’infrastruttura e’ troppo spostato avanti nel tempo: proposta quindi di Rete fissa sempre di proprieta’ dei privati, ma dove il piano strategico degli investimenti DEVE essere guidato dallo Stato
  • sembra che adesso, a livello europeo, ci siano le prime direzioni a creare competizione sui servizi, e non piu’ sull’infrastruttura
  • America e Europa totalmente diverse come realta’ di mercato sulla connettivita’ e nella convergenza

Visto il quadro delineato, e visto che molte cose sono chiarissime nel modo in cui le ha spiegate, concordo davvero con lui di parlarne, di fare qualcosa per mettere la questione costantemente all’ordine del giorno nei prox mesi, cercando di modificare l’agenda setting dei media tradizionali, e creando informazione chiara e puntuale su questi temi.

In effetti alcune cose le sto vivendo io per primo, visto che ho disdetto Telecom, preso una linea dati con NGI e attivate due utenze SIP ( Voip ), usando Squillo e Skypho al momento [ e quest’ultimo con numero geografico gratuito ]…
La storia di come e’ successo, un’altra volta, ma vi assicuro che va da dio .)

Usando tutto l’usabile per portare avanti la Net Neutrality.
Ora piu’ che mai.

Era sensato allora il mio interesse per questi temi, ( tutti i miei post con il tag netneutrality ) e adesso pian piano vedo sempre in modo piu’ chiaro e limpido anche il nostro contesto locale italiano.

Grazie Stefano.
Per le slide che hai mostrato nell’intervento, si potrebbero mettere online? Non le ho trovate in giro… Gracias .)

Grazie anche a Stefano Vitta, per essere riuscito ad organizzare un evento unico, in un contesto pazzesco, e aver aiutato a creare discussioni su temi cosi’ fondamentali [ _anche all’intervento di chiusura della serata di sabato, dove si era provato a tirar fuori la neutralita’, ma con un fuori programma che ha annullato la cosa .) _]
**
Ora e’ molto piu’ chiara la potenzialita’, tutta italiana, di attivare e diffondere tecnologie e piattaforme che nel mondo sono, forse sono meno presenti, ma assai importanti come Hiperlan, Wi-fi, reti Mesh varie e via dicendo…**

Vedo quindi realta’ come FON, come la rete wireless in sperimentazione all’Universita’ di Urbino e via dicendo, davvero dei progetti fondamentali per combattere e restare a galla nel digital divide globale e italiano.

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Equilibrismi...

in Vita

Niente tecnica.
Niente codice.
Niente tecnologia.

Solo il resto. .)
Viviamo in un mondo dove tutto e’ un equilibrismo, dove tutto e tutti sono ondeggianti verso un lato e un altro, verso il Bene e il Male, il giusto e lo sbagliato, insomma, un mondo di opposti. O l’opposto dei mondi.

Hits e coda lunga, ordine e caos, amore e odio, liberta’ e prigionia, rumore e silenzio, luce e buio…
Musica e rumore.

Ragione e sentimento.
Uomo e donna.
Vita e morte.
**
Tutto e’ un gioco di equilibri, ora stabili, ora tendenti ad un lato, e ora verso l’altro.
In un movimento inconstante, incontrollabile e folle a volte.**
Ma affascinante.

Stimolante e imperdibile.
E’ la nostra vita.
E’ la nostra natura.

Leggevo il post di Matt, creatore di Wordpress, che spiega un modo di vedere l’equilibrio nell’uso del software che ha creato, e che oggi viene costantemente migliorato e personalizzato da centinaia e migliaia di persone.
E’ un altra forma di equilibrio, dove gli effetti benefici sono maggiori di quelli negativi.

Though the freedom intrinsic in the GPL that has allowed people to abuse WordPress it has allowed even more people to do amazing things and over time the good far, far outweighs the bad. Most importantly I feel like WordPress would have never gotten off the ground if it hadn’t been open from the beginning.

Un virtuosismo, forse.
Un po’ come la mancanza palese di struttura del Web, e dell’HTML.
Se fosse stato rigido e strutturato come l’SGML, non si sarebbe diffuso come lo e’ adesso.
Proprio l’HTML, mera semplificazione dell’SGML, e’ una delle chiavi di successo del Web come fenomeno sociale di massa.

E’ l’imperfezione la chiave.
O meglio: esso rappresenta la tecnologia piu’ semplice possibile per seguire un determinato fine e rispondere ad una determinata necessita’.
[ il principio del least power, of course ]

Forse nel Semantic Web lo si e’ dimenticato, forse no.
Forse si e’ preteso troppo.
Ma ci stiamo avvicinando.

E’ l’intelligenza collettiva che rappresenta probabilmente la media di tutti noi, di tutti i nostri sbagli e le nostre corrette intuizioni.
E’ una forza che muta, che fluttua attraverso le nostre menti e le nostre citta’ e l’aria che ci circonda, costantemente.
Ci collega e ci informa: e ci completa.

Un dono del progresso tecnologico e umano, di poche menti illuminate, accomunate dalla passione per la scienza e per l’umanita’ intera.

Questa e’ la mia etica del Web. [ la versione dotta, in versione ragion pura .) ]
Sara’ il caldo, forse.
Sara’ il clima pre-WaveCamp.

Sara’ che sono fondamentalmente anche un romantico.

Leggendo le idee e le opinioni di Elena, mi viene in mente la forza di ognuno di noi che parla delle proprie esperienze, diventando pero’ un media autorevole in questo mare magnum del Web, da molti ancora incompreso purtroppo.
Delle reazioni del ristorante, che non possono far sorridere amaramente, ahime’.

Dove ormai si rasenta il ridicolo, pur di far lavorare i tribunali, altro ke skerzi.
E dove ci si nasconde dietro un dito, e si fa finta di niente.
Bisognerebbe iniziare ad indignarsi, di fronte a certe manifestazioni, uff.

Ma felici di poter usare uno strumento molto piu’ tendente all’equilibrio di tanti altri, dove davvero la collettivita’, se consapevole, puo’ farsi sentire. E sfogarsi, perche’ no?

Dove e’ facile dar giudizi, ma altrettanto semplice e’ l’esser giudicati.
Dove solo con il confronto reciproco, possiamo crescere vicendevolmente.
E divertirci anche, magari… :)
Non ricordo dove l’ho letto, forse qui [ Arte di ascoltare e mondi possibili ] : ma la chiave per risolvere i conflitti e’ rompere gli schemi.
Sorridere di fronte ad un attacco.

Socchiudere gli occhi, come se si stesse a guardare direttamente la nostra cara stella che ci scalda ogni giorno. [ e diavolo se scalda, in questi giorni ]
E poterli riaprire senza negare la piu’ piccola delle verita’.
**Che siamo tanti.
Che siamo tutti esseri umani.
E che non siamo perfetti.

Ma che siamo capaci anche di grandi cose, cosi’ come di grandi bassezze ed efferatezze…
Siamo strani, davvero. Lo so.**

E sappiamo pure sorprederci ancora delle piccole cose.
Come Feba.
Per fortuna.

[ due film per chiudere, Crash - contatto fisico, e Contact ]

Just for fun

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento