Continuo il filone iniziato nel post di qualche giorno fa…e in risposta al post precedente: tutto on line e aggiornato :)

Parliamo della SMAU

Dopo un paio d’anni che leggo molto blog italiani, e moltissimi blogs stranieri, mi sono reso conto che certi modi di far fiera, forse, sono del passato.

La sensazione piu’ chiara che posso trasmettere e’ questa: l’incontro a Torino l’anno scorso dal nome Webdays, era esattamente l’opposto…
E non ci sono nemmeno andato: ma il modo con cui si poteva seguire via web, il clima che si respirava, pure attraverso le asettiche linee telefoniche… tutto era molto piu’ umano, molto piu’ reale.
[ _ps, qualcuno sa se verra’ rifatta per caso, sarebbe bello :) _]

Nel contesto delle Reti sociali, del Web2.0 e di quello che si respira vivendo, anche poco, la Rete negli ultimi anni, vedere una fiera come la SMAU fatta in un certo modo e’ molto, molto strano.

Anche il ministro Gentiloni sembra essere sulla stessa linea d’onda su questi temi:
-> Il frastuono del bazar o il silenzio della cattedrale

Ecco invece una recente intervista al dirigente della Promoter International:
-> Intervista con Alfredo Cazzola: Smau, tappeti sempre più rossi per il business

Al di la’ di alcune cose dette, opinabili, c’e’ una domanda che mi crea un po’ di interesse:

Quanto l’ha aiutata la sua esperienza del mondo fieristico, in un settore, come quello del mercato ICT, che lei stesso ammetteva di conoscere poco alle prime uscite come patron di Smau?

Ovvio che se uno non fa parte dell’ICT, e’ un po’ difficile che provi a innovare nel mercato italiano, proponendo uno stile di fiera piu’ consono alle possibilita’ insite nelle nuove tecnologie…

Poteva essere l’occasione di presentare una fiera alla grande maggioranza delle ditte italiane del settore, per far conoscere tutte quelle innovazioni del Web, che la singola ditta italiana fa fatica altrimenti a vedere e a capire: non parliamo poi ad adottare…

Parliamo poi della connettivita’: offrirla a banda ridotta gratuita forse era chiedere troppo…
E poi con la legge anti-terrorismo era anche illegale…
Siamo in Italia…
Pero’ vorrei dare un’occhiata alle altre fiere estere, come sono prese da questo punto di vista…
[ senza contare FON magari… ]

Tutto questo a livello ufficiale: ma, a quanto pare, qualcosa sta cambiando.
Dal basso o giu’ di li’…

Come gia’ accennavo nel post precedente, Blogosfere.it tenta un modo meno formale di raccontare la fiera, attraverso un blog.
-> Smau 2006 Blog - non ufficiale
Forse e’ il canale giusto per aggregare idee e impressioni, forse no…
Forse non e’ poi cosi’ informale…

AGGIORNAMENTO: in questo momento mi pare possa essere usato come rassegna stampa delle ditte, senza dover usare un blog aziendale a parte… Un interessante esperimento per innovare :) Niente male…

Ma vale la pena provarci: **un sito smau.it SENZA RSS, SENZA BLOG UFFICIALE e anzi con una rete di siti interni che rilanciano notizie nel network interno, un po’ vecchiotte mi pare…**… … e’ triste davvero…

A dire il vero c’e’ un legame tra le notizie inserite e il portale 01Net.it

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Non so perche’, ma da tecnico mi rendo conto che dal punto di vista culturale manchiamo di sensibilita’ verso l’aspetto sociale delle tecnologie che tanto conosciamo e usiamo…

E mi rendo conto che maggiore e’ la conoscenza sociale, maggiore e’ la capacita’ di capire la direzione che la tecnologia dovrebbe avere nei confronti dell’uomo…Tecnologia come aiuto per l’uomo…

Cioe’: alla fine non dobbiamo mai dimenticare di tenere l’uomo in primo piano…

Cosa che da tecnologi invece si fa sempre meno…

Trovo giusto condividere alcune letture che sto facendo su questo fronte, dove si scontrano informatica, storia, politica, filosofia e molto altro…

Tempo fa avevo parlato dell’ottimo saggio “Etica hacker“, oggi accenno ad un libro che ho appena iniziato…
-> “Il futuro delle idee” di Lawrence Lessig

Tra l’altro e’ l’occasione per capire le radici e le motivazioni dell nascita delle Creative Commons, licenze che regolano in modi meno vincolanti i contenuti creativi di ogni possibile autore: tramite i feed RSS infatti questi stessi posts sono slegati dal contenitore del sito dove risiedono, e possono contribuire alla libera circolazione delle idee…

Rispettando pero’ il dovere di citarne la fonte, cosa comunque da fare per il rispetto delle idee altrui, IMHO….

Capire l’aspetto sociale di Internet, del perche’ la liberta’ non e’ mai da sottovalutare, e mai da considerarsi scontata…

Internet che abbiamo oggi e’ gia’ molto meno libero rispetto a quello di 10 anni fa: e queste liberta’ fanno difese…

Leggere libri di questo calibro, da come e’ stato inventato il Web, a come e’ nato Internet ( e lo sto leggendo proprio adesso, ma da un punto di vista molto piu’ social-politico che tecnico; un aspetto molto meno conosciuto… ), risulta fondamentale…

Fondamentale per capire cosa abbiamo oggi, per capire appieno le potenzialita’ del mezzo che abbiamo sotto le mani e ancora per essere CONSAPEVOLI: primo passo per difendere poi quello che ci puo’ essere tolto…

Insomma: capire la societa’, capire l’umanita’…

E’ sempre affascinante… :)

E capire come possiamo equilibrare umanita’, logica di mercato, sostenibilita’, tecnologie, liberta’, felicita’ e’ la sfida per fare un vero e proprio salto di qualita’ delle nostre vite e non solo…

Anche perche’ il libro di Lessig, sebbene del 2001, non e’ mai stato cosi’ attuale: oggi la Telecom sta lavorando alacremente e non da sola per minare queste nostre liberta’… ne ho gia’ parlato un po’…

E visto che siamo in tema, via Kurai, scopro un gran bel post in tema di liberta’:
-> Replicanti feriti

Che qualche segnale di maturita’ ci sia anche in questo incasinatissimo Paese?

Qualche evento dal titolo incoraggiante mi pare ci sia…
-> Network, o del nuovo umanesimo digitale
Via De Biase…

[ ps - uno dei prossimi libri in tema che mi intriga:
-> Galassia Internet
]

Riferimenti:
-> Lawrence Lessig, cyber giurista
-> “Le cose degli amici sono comuni”: conoscenza, politica e proprietà intellettuale
-> Etica hacker e la nostra societa’
-> Lo spirito dell’eta’ dell’informazione e felicita’

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Some times ago i have posted something about microcontent and wikis

Now there are two innovations: a sort of blog wiki
and an intellligent use of wiki + Tiddlywiki as a comfortable way of publishing content as an aggregation of microcontent
From MicroWiki:

The MicroWiki is meant as a collaborative project. If you want do contribute or discuss the wiki’s content, please leave a comment on the MicroBlog or mail to conferenceATmicrolearning.org. Contributions will be included in the next updated version of the MicroWiki (at least every two weeks).

A Wiki is a special piece of software that makes creating and updating hypertext extremely easy and intuitive. If you have visited Wikipedia, as you should, you know that ‘classical’ wikis can be updated online on-the-fly, in principle by anyone.

The TiddlyWiki-technology this MicroWiki is using is different, because it is not a server-side wiki.
There is no database behind it: just Javascript and CSS packed into oine single HTML file
. You can change and expand your own MicroWiki (or begin a TiddlyWiki of your own on any subject), but to do this you have to download the file to your computer first (see SaveChanges).

Thanks to an extraordinary Danny Ayers bookmark, i’ve found two important things:

  • an important example of bringing up Semantic technologies and Social software to make an interesting piece of innovation in usability from the end user point of view, and not only: System one activities…

    For a start there’s seamless integration of enterprise info and authoring with real-time analysis of what you write. Although there are some familiar technologies involved as well (Wiki/blogging, syndication etc), the tech is presented in a way that from a user’s point of view, it gets out of the way and just works.
    There are capabilities like custom (semantic) form building available, but even those look designed to be maximally user-friendly.
    Probably the most notable thing about the system is that though there broad facets (context) and views (perspectives), most of the navigation is mostly relevance-based and changes in real time as you interact. Compared to some of the other knowledge management tools out there, I reckon this does deserve the epithet “groundbreaking”.

  • a link about Microlearning.org, where i’ve found some good points of interests…
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Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento