Ci sono dei post che vanno letti, e questo e’ uno di quelli:
-> Due sfere così! (ovvero la blogosfera e la Rete spiegate ad un agnostico)

1. Lì fuori esiste una Rete di comunicazione;
2. Questa Rete viene utilizzata da milioni di persone per parlare (come il telefono) ma anche per pubblicare testi, audio e video;
3. Lo strumento più facile per fare queste cose, incidentalmente, è il blog;
4. il fatto che milioni di persone utilizzino la Rete, fa della Rete un posto in cui vivono “praticamente” (e molto più che altrove) il mercato, la cultura, la politica e l’Informazione. Ma anche, per definizione, tutto ciò che fa parte degli interessi umani.
Qui viene il difficile. Noi sappiamo (o percepiamo) che tutto questo crea un nuovo ordine, nuovi equilibri, trasporta valori, genera conoscenza (e anche nuovi problemi, certo), ecc. Ma come spiegarlo efficacemente in un’unica frase? Come dare immediatamente l’idea che milioni di persone, semplicemente messe in relazione tra loro, portano “cambiamento” e che è un cambiamento che tocca tutto nulla escluso?
5. Da riempire. A me minimo servirebbero 200 pagine, voi avete qualche idea? ;)

Spiegare un nuovo mezzo tecnologico per fare meglio il Web, e per vivere il Web stesso rendendo la tecnologia trasparente… Non e’ facile…

C’e’ della filosofia e molto piu’ materiale di quanto si pensi in questa discussione, cosi’ come trovo splendido e culturalmente stimolante l’ultimo commento presente in questo momento:

Io proporrei due riflessioni/letture.
Agli appassionati del blog come nuovo strumento di comunicazione, consigliere una lettura del “Saggio sull’origine delle lingue” di Rousseau, quanto mai attuale.
Soprattutto la parte che tratta del linguaggio della scoperta, così pratico e referenziale di una realtà non nota, da risultare inadeguato a riportare ciò che si è scoperto a chi non condivide gli stessi, nuovi, orizzonti.
Poi, inviterei a riflettere su uno dei temi più dibattuti in passato nell’antropologia culturale, ovvero** il “problema” dell’etnocentrismo, della tendenza innata a vedere tutto attraverso la distorsione ottica della propria nicchia culturale**.
Per quanto sia naturale pensare al blog come forma espressiva, si tratta sempre della radice quadrata di una nicchia, la nicchia di una nicchia, una matrioska di singolarità

Capire quello che ci circonda e’ sempre piu’ uno sforzo interdisciplinare, una cosa che purtroppo non e’ facile fare per come siamo abituati a studiare le cose del mondo: in modo tematico, settoriale…

Capire che in realta’ tutto e’ frutto di piu’ fattori, non e’ facile…
Per studiare tendiamo a semplificare il mondo, ma poi a volte ci si dimentica che per tornare alla realta’ delle cose occorre tornare a pensare in modo multitematico…

E poi alla fine il bello della Rete e’ proprio questo: conversare, confrontarsi, essere uomini che parlano…

Cosa c’e’ piu’ umano di questo? :)

Commenta e condividi

Piu’ che altro come comunicazione di servizio…

Tesi pronta [ a breve anche online ], ultimi giorni prima dell’alba…

E poi si riprende un po’ a scrivere…

Con un nuovo stile pero’:

meno chiacchere e lamentele e piu’ elementi costruttivi e cose pratiche da usare e far vedere.

L’idea e’ tornare ad un processo mentale del tipo: la tecnologia e’ apolitica, deve essere un mezzo e non un fine e mi deve semplificare la vita.

Su questa direzione. Altrimenti dal mio punto di vista e’ marketing, o altro; ma non progresso.

Le tecnologie ci sono, basta riuscire a renderle utili.

Giusto per inciso, come dice riffraff, anche in questo dominio il traffico dei lettori e aggregatori dei feeds ha superato il traffico via Web normale: un dato che deve far riflettere chi considera il Semantic Web utopia o pura dissertazione accademica.

A breve piccole novita’ per fare piccoli passi verso un Web di dati, compabile con le tecnologie semantiche, e al di fuori dell’hype attorno al Web2.0.

Un assaggio di quello che ho intezione di fare e’ far capire quanto sia utile RSS1 nei confronti di RSS2: giusto per inciso il secondo e’ XML puro, mentre il primo e’ RDF….

Ora: se si guarda alla struttura del Semantic Web XML e’ la base e RDF un gradino sopra la base, quindi in teoria e’ qualcosa di potenzialmente maggiore..No?

A presto :)

Commenta e condividi

In questo periodo post come questi saranno l’eccezione piuttosto che la regola…

Ma questo era tempo che l’avevo scritto e mancavano poche righe per finirlo, cosi’..

Comunque sono riflessioni utili in questo tempo folle di elezioni e scalate varie…

E visto che qualcun altro ha parlato di temi fondamentali, non perdo tempo a riformularli in forme peggiori, ma, come si dice in questi casi, “poggio sulle spalle dei giganti” …

A tal proposito e’ impossibile non citare alcuni passaggi molto chiari di un libro del quale ho gia’ parlato, “La televisione oltre la televisione“ …

Non aggiungo molto altro, se non anche la riflessione di Mantellini di oggi sulla professionalita’ dei giornalisti e dei nuovi media…
-> Contrappunti/ La Rete, mica la Stampa

Continua a leggere
Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento