L’ho letto tutto d’un fiato e un quadro del genere, con un ampio spettro multidisciplinare non credo sia facile da trovare…
-> Fine Corsa di Jeremy Leggett

Una denuncia di ciò che le compagnie petrolifere e i governi rifiutano di ammettere pubblicamente: metà delle risorse petrolifere mondiali sono già esaurite e l’era del petrolio è finita. A sostenerlo è Jeremy Leggett, geologo di fama internazionale che ha lavorato per un decennio nell’industria petrolifera, dove si è convinto che l’unica strada praticabile era altrove. Leggett racconta con chiarezza come siamo diventati petrolio-dipendenti e perché questa dipendenza ci sta portando verso un’imminente catastrofe economica e ambientale; denuncia le collusioni tra i governi e le Corporations per mantenere l’economia mondiale agganciata al petrolio.

Un attacco chiaro e lucido sul silenzio in atto in questi mesi e in questi anni del mondo intero su un problema che stiamo affrontando nascondendo la testa nella sabbia, neanche fossimo degli struzzi…

Leggere quotidianamente l’ottimo blog di blogosfere.it sul tema dovrebbe aiutare la nostra mente dormiente sulla necessita’ di ripensare il nostro sistema di vita…

Una parte si puo’ leggere qui in questo stralcio:
-> FINE CORSA. SOPRAVVIVERA’ LA SPECIE UMANA ALLA FINE DEL PETROLIO?

La lucidita’ con la quale viene affrontata la probabile crisi di panico di fronte a questa semplice nozione, fa paura: molto bello il commento presente su InternetBookShop:

L’autore è un geologo di fama mondiale ed ex consulente di società petrolifere. Forse ne ha viste troppe ed ha deciso di prodigarsi per la tutela dell’ambiente curando la sezione scientifica inglese di Greepeace.
Rassicura sapere che il libro sia scritto da un esperto, perché spessissimo si vedono opere stampate perché l’editore deve stampare un certo numero di libri ogni mese, che raccontano di scenari apocalittici ma si basano per lo più su leggende metropolitane o dati non raffrontabili scientificamente.
Purtroppo sconforta lo scenario raccapricciante che delinea l’autore per il prossimo futuro. Curioso che venga dichiarato, senza essere timorati da Dio, che le compagnie petrolifere, per rassicurare i Governi ma soprattutto gli investitori, continuino ad affermare che c’è tanto petrolio, quando, al contrario, i giacimenti sono per la maggior parte nella fase discendente del rendimento. L’esaurimento del petrolio, con i ritmi di consumo attuali, non porterà, secondo Leggett, ad un graduale abbassamento dell’offerta e relativo passaggio alle fonti cosiddette alternative: lo svuotamento dei giacimenti petroliferi porterà ad una crisi che potrebbe sfociare in un blackout energetico mondiale, dalle conseguenze inimmaginabili. Un seppure infinitesimo anticipo di quello che potrebbe succedere lo possiamo ricordare tornando ai due giorni di mancanza di corrente elettrica sull’intero territorio nazionale, alcuni anni fa. Un libro che intendo consigliare a tutti, ma soprattutto alla gran parte dei politici, che dovrebbero iniziare con il migliorare le loro capacità gestionali ma anche la loro cultura (specie anche quella di base, oltre che ripassare i fondamenti della grammatica), dedicando magari meno tempo alle tecniche di sperpero e menefottismo cui sono avvezzi, purtroppo per tutti noi cittadini (che paghiamo i loro stipendi ma anche i loro errori!).

Sono argomenti complessi e spinosi: quello che ho trovato in questo libro e’ una certa dose di approccio multidisciplinare…
In un mondo a rete, abituati come siamo a pensare per compartimenti stagni, e’ notevole vedere cosa puo’ portare invece un pensiero ben piu’ ampio e consapevole…

L’analisi del petrolio, dei giacimenti e la loro storia, sia politica che geologica; le probabili riprese del carbone per rispondere alla domanda crescente di energia e del ruolo del gas, la loro attenta analisi sia politica, che energetica e soprattutto ambientale…

Sono cose che non sono cosi’ facili da trovare, in un libro solo e con una attenta dovizia di particolari…

ps - scrivo poco in questi giorni anche xrche’ sto preparando un po’ di materiale e strumenti nuovi…e qualche riflessione sui nuovi media e sul loro ruolo…