Vivere la Rete significa anche essere in un flusso continuo di stimolazioni e innovazioni, di chiacchere e di nuove possibilita’, di persone e identita’, di cervelli e pensieri.

Non credo ci sia qualcosa di piu’ stimolante dove poter pure lavorare.

Dare uno scossone alla pubblicita’, dandole il giusto equilibrio nelle nostre vite e un’etica che ormai ha perso, sono alcuni degli obiettivi di Metafora AD Network , e devo dire che poter dare anche il proprio contributo e’ quanto mai bello e gratificante.
Oltre che divertente. Ve l’assicuro. [ queste le mie motivazioni per l’entrata in questa bella iniziativa ]

E’ quasi come andare al voto alle elezioni: siamo pienamente consapevoli e possiamo dire la nostra. In tutte le cose che ci capitano sotto il naso.

Non mi sembra davvero poco.

Da oggi Metafora offre la possibilita’ alle persone che sanno giocare con la Rete e con il marketing, di crescere e lavorare a tempo pieno in queste tematiche: se chi legge pensa di avere la voglia e le caratteristiche per un compito di questo tipo, allora e’ meglio rimandarvi all’ottimo sunto di Sergio:
-> Sei il cervello che fa per noi?

Questa invece e’ la proposta di lavoro ufficialmente “fuor di Metafora“ :) :
-> Metafora AD Network assume. Ci stai?

Metafora AD Network cresce e Apogeo, che l’ha tenuta a battesimo, ha deciso di assumere una persona da assegnare in modo stabile alla promozione del progetto, all’organizzazione delle attività e alla gestione degli inserzionisti.

Le Persone sono la Rete.
La Rete e’ delle Persone.
Ergo: mettiamoci in gioco e giochiamo .)

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Ho sempre creduto, e ci credo sempre di piu’ ad ogni refolo di aria che respiro, che il mondo e le sue regole si basino su un difficile e dinamico equilibrio.

Di forze, di interazioni continue, e di persone.
La cosa piu’ inspiegabile e drammaticamente imprevedibile di tutto il nostro sistema: le persone.

Come persone, possiamo distruggere e possiamo costruire, possiamo essere mentitori e essere fonti di saggezza infinita.
Possiamo essere molte cose, in verita’.

Ma e’ l’equilibrio che mettiamo nelle cose, il punto focale. Il tallone d’Achille e la spada di Damocle.

Perche’ sto dicendo tutto questo?
Per parlare di pubblicita’.
La pubblicita’ e’ la sintesi di domanda e offerta, di razionalita’ nel rispondere ad un bisogno, e nel creare un bisogno inconsapevole.
E’ il nostro tempo e il nostro spazio, e’ la nostra instancabile compagna di viaggio.

Una volta c’era un equilibrio con questa compagna: ma oggi lo abbiamo perso.
E’ caduto nella polvere della strada.

Con i nuovi media c’e’ maggiore potere di parlare, di collegare e smascherare gli equilibrismi che la pubblicita’ invasiva e truffaldina ha creato negli anni: c’e’ il potere di far parte della conversazione e di far emergere il naturale passaparola degli utenti.

Se un servizio o un prodotto risponde alle mie esigenze, e ne sono felice, posso parlare e condividere la mia esperienza positiva.
La qualita’ si paga, il valore aggiunto e’ il lavoro che si paga, se si ha bisogno di quel valore aggiunto.

Non esiste nessun problema su questo, credo.
Per questo ho chiesto, e sono stato accettato, di far parte del network di Metafora, che ringrazio e saluto.
Perche’ e’ un atto di coraggio non accettare passivamente la pubblicita’ degli inserzionisti, se questa non sia abbastanza veriteria, o risulti essere troppo invasiva.

E’ un atto di coraggio, un tentativo di creare guadagno condiviso tra chi mette la faccia e chi crea valore, tra chi si pone tra domanda e offerta.
Se tutti giocano a carte scoperte, il vantaggio e’ reciproco.

Quindi, da oggi, troverete su questo blog la non pubblicita’ di Metafora, una delle scelte che sto facendo per dare il corretto contributo al nostro vivere quotidiano.

Anzi, prendo l’occasione per ridare visibilita’ a questa importante iniziativa, collegandomi anche al post precedente, dove si citavano le pubblicita’ dell’Enel in merito al loro impegno sull’energia pulita.

Possiamo lamentarci passivamente, oppure usare la testa e supportare queste possibilita’ di ridare il giusto tono al ruolo di utenti e fornitori, per essere trattati da persone in grado di capire se un servizio vale oppure no, in base alle nostre esigenze.

E’ quello che si fa quando si parla al mercato, tra amici o sui forum, sui blog: sono pubblicita’ sane, sono il passaparola.
Metafora tenta di organizzare una parte del passaparola virtuale.
Premiando la qualita’ e i valori fondanti della Rete.
E valorizzando la qualita’ del commercio: sia per l’individuo che per la collettivita’.

Non mi sembra poco.
Parlandone, dicendo la nostra, e commentando la cosa, appoggiamo questo sforzo di trasparenza e serieta’.

Una pubblicita’ interessante e nuova.
Piccola, statica, utile: magari fosse sempre cosi’.

Che tratti le persone da persone.
Faccia a faccia.

E che magari possa essere il sassolino che cade lungo il crinale, e che crei una valanga.
Per risvegliarci dal torpore che ci circonda.

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Accendere la televisione, vedere un servizio con Paolo De Andreis, direttore Punto Informatico, fa un certo effetto…

Servizio successivo: YouTube e il farsimedia ancora sotto attacco per una nuova moda americana…
Il ghost-riding… via Washington Post..

Cavolo: non male direi…

Che sia la volta buona che i mass-media inizino a creare curiosita’ intorno a fenomeni e strumenti consolidati per una persona abituata ai nuovi media?

Non credo, sembra ripartita una caccia alle streghe per reprimere questa nuova possibilita’ di condivisione…
Per un uso sociale discutibile, ok..

Che puo’ essere una buona scusa per i molti favorevoli al proibizionismo, purtroppo…

Come al solito si confonde lo strumento con gli usi potenziali che racchiude…

All’avvento di Internet, tutti a parlare di pedofilia e porno, e ora siamo a youtube

Volenti o nolenti, siamo gia’ un social hypermedia
E lo saremo sempre piu’: prima impariamo ad usare le cose, e a capirne le implicazioni sociali e culturali, prima
le useremo al meglio…

Nessuno parla pero’ di come sia aumentano il potere di trasparenza del consumatore, su come si possa formare una equa informazione pubblicitaria sulla qualita’ ed efficienza dei prodotti e su come venga data una piccola, ma significativa, imbeccata ai produttori, affinche’ stiano attenti…

Fortunatamente abbiano iniziative lodevoli come quella di Mantellini, oppure quella di Metafora
Consiglio questo post sul 2007 come l’anno delle metriche, davvero interessante…

Ma non sono certo giorni facili per la liberta’ in Rete, tra Ciccarelli e varie del genere…tutti adesso si svegliano?

Se il servizio fotografico ha l’esclusiva di Novella2000 o simili, tutto bene pero’…
Vecchi media.. vecchi poteri..
Ecco perche’ tutti si arrabbiano: saltano gli intermediari :)
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tutto questo vuole essere ironico, si coprono tematiche ampie e complesse, prendetele come casual info in a bottle :) :) _

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento