Breve, anzi lapidario: e’ da un po’ che cercavo di capire cosa c’era dietro il canale “open source“ chiamato YOS
-> Your Open Source

Ho appena scovato un paio di link incandescenti che fanno luce sulla questione, e indovinate chi c’e’ dietro: grande sorella Telecom !!!
-> Il mistero di FLUX
-> Tv/ Telecom Italia ha tre canali televisivi

La sensazione è questa: Telecom sa bene di doversi adeguare alla legge, ma in un panorama politico e televisivo così incerto (Chi vincerà le elezioni? Che accadrà della Gasparri? Quando si arriverà davvero al digitale terrestre?), ha deciso di tentare la strada del “Intanto noi ci siamo, poi vedremo chi, come e perché proverà a spegnerci”.
E conoscendo il rapporto tra politica e tv in Italia, indipendentemente dalla legalità o meno dell’operazione, ci troviamo davanti a una novità (le tre reti Telecom) di assoluto rilievo.

La notizia a mio giudizio e’ notevole : poco chiaro l’uso del termine “open source” in questo contesto e da questi personaggi…

La cosa positiva cmq e’ la totale mancanza di pubblicita’…

La cosa quanto meno che fa riflettere il fatto che Telecom abbia 3 televisioni

Altri che ne hanno parlato:

-> Yos TV
-> YOS TV - da Leap of Faith
-> What’s YOS?

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Riprendo velocemente la questione per segnalare un ottimo articolo che ricostruisce la battaglia mediatica intorno alla vicenda:
-> Fallujah, una battaglia mediatica

La cosa quanto meno curiosa e’ quanto poco risalto ha avuto nei nostri telegiornali e nei nostri talk show e quanto risalto abbia avuto all’estero: ma mi dimenticavo che da noi fa piu’ successo il gossip che una vicenda come questa… [ alcuni miei pensieri ]

**
AGGIORNAMENTO**: a dir la verita’ proprio stasera al tg1 hanno parlato del fosforo bianco e della risposta della Rice che tende a minimizzare… oltre ad aver fatto pubblicita’ del libro di Vespa.. su un tg!! mah…

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Dicevo in un altro post dell’importanza per le aziende di capire che alla lunga e’ il marketing sano a vincere, mai come adesso che con i nuovi media anche il cliente puo’ far sentire la propria voce…

E in piu’ ci sono diversi fattori: il vecchio passaparola era fastidioso ma limitato e non ne rimaneva traccia…
Oggi con i blogs [ ma non solo ] invece possiamo tenerne traccia e soprattutto la visibilita’ e’ ben diversa: questo in teoria da’ maggior potere a noi poveri consumatori…

E’ ancora quello che penso: il fatto e’ che ci possono essere degli ostacoli anche belli grossi, ma alla fine se l’utenza e quindi i blogger fanno blocco in certi casi eclatanti si puo’ veramente farsi sentire

E’ il caso di Giuseppe Mayer: ne sono venuto a conoscenza via Mantellini
Raccontare il fatto sarebbe troppo lungo, quindi giro il testo di Mantellini stesso:

Ed alla fine di una lunga discussione nata da un post polemico di Giuseppe Mayer, proseguita sul blog di Gaspar e terminata qui con questo brillante post di Simone Lovati, pare che l’azienda torinese Ediprint di cui Giuseppe era scontento, aprira’ un blog. Meritano un link, sperando che le ipotesi di querela siano definitivamente accantonate.

I punti interessanti sono diffamazione != verita’ e la reazione sociale della blogosfera
una applicazione sociale del nuovo farsi media forse?

..il ritorno del vecchio adagio “l’unione fa la forza“ ? :)

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento