Giornata da segnarsi quella del 23 febbraio: è non solo perchè è il giorno prima delle elezioni.

Chi è appassionato di Open Data, di trasparenza e di capire cosa diavolo potrebbe essere il valore associato, dovrebbe sapere che è l’ International Open Data Day.

Il 23 febbraio in tutto il mondo sarà una giornata di hackaton, di mani in pasta sui dati come comunità e come movimento: il sito di riferimento è http://www.opendataday.org.

It’s a gathering of citizens in cities around the world to write applications, liberate data, create visualizations and publish analyses using open public data to show support for and encourage the adoption open data policies by the world’s local, regional and national governments.

Molti si stanno muovendo in effetti. Fornendo dati ed elementi nuovi, come dati sugli edifici in tutta Europa con buildingsdata.eu

Noi italiani stavolta ci saremo, anche se con molta più divulgazione, molti più eventi di tavola rotonda, e meno lato smanettone, per certi versi. Non so se sia troppa carne al fuoco, ma forse ci farà bene.
Avere le elezioni il giorno dopo per molti versi non aiuta, soprattutto a livello mediatico.
Il sito di riferimento è:
-> http://opendataday.it

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Come preannunciato da Massimo Marchiori nella mailing list che usa per il corso sulle “Tecnologie Web 2.0”, e che ringrazio di nuovo per l’ospitalità, ho tenuto ieri una lezione alla laurea specialistica in Informatica all’Università di Padova su un tema che sto approfondendo, anche in chiave di rilancio di altri progetti che sembrano fermi e che non lo sono ( Metafora.it per capirci, che sta subendo un profondo cambiamento al suo interno ).
Il tema è stato questo, comunque: Facebook Open Graph, e le sue relazioni con il Semantic Web, con annessi e connessi, tema anche dell’articolo pubblicato su Nova24 del 20 maggio 2010, che si trova anche online nel nuovo sito del Sole24Ore:
-> Il Grafo aperto

Il tema è quanto mai attuale, ed arriverà anche un post in inglese visto l’interesse e l’estrema attualità della vicenda, e la voglia di confrontarsi con la comunità che segue questi temi.

Fare lezione in ogni caso è stato emozionante, e gratificante: studenti davvero in gamba ed interessati, cosa non scontata. Nota: è stata pensata per un pubblico di studenti di informatica, con alcuni concetti impliciti ovviamente.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento