Un paio di articoli di Punto-Informatico che ho aspettato di commentare, perche’ non capivo bene quello che mi suscitavano..

In particolare il primo, il cui autore ha una posizione “centrista“ nei confronti dei brevetti…
Infatti e’ lo stesso Paolo Zocchi di questo mio post

In quel post si diceva e si discuteva della brusca contro-tendenza di tale personaggio nei confronti dei brevetti, il cui sentimento non risultava del tutto chiaro…

La stessa cosa che traspare nella visione e nelle parole di quest’ultimo intervento…

-> Brevetti, è stata vera vittoria?

[ **_NOTA_**: per capire meglio chi sia Paolo Zocchi, e per farsi un’idea corretta di quello che fa, va sicuramente guardato questo sito: UnaRete, di cui e’ il fondatore… via QuelliDiZeus ]

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[ pubblicato anche su voIT ]

Su segnalazione di Blogs4biz ho scovato un interessante comparazione dei software e delle piattaforme in lingua inglese maggiormente diffuse per fare blogging…
-> Time to check: Are you using the right blogging tool?

Interessante il glossario dei termini usati nei blogs, assolutamente da leggere…

Ad esempio questo credo sia poco conosciuto come termine, anche se molto diffuso come strumento contro lo spam:

Captchas: Captchas are an additional security feature for commenting and user registration.
By providing an image that includes letters and numbers, and by requiring the user to type in those letters and numbers, blog software can eliminate some of the comment and Trackback spam produced by robot programs.

Riferimenti:

-> Time to check: Are you using the right blogging tool?
-> Blog software comparison chart
-> Blog software, a ognuno il suo

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Il filone triste che in questi giorni sto seguendo in alcune implicazioni tecniche presenta nuova carne al fuoco purtroppo…

Oggi a pranzo stavo guardando casualmente il TG5 e parlando degli attentati di ieri in Egitto e’ venuto fuori un servizio interessante…
A quanto pare tempo fa hanno arrestato un sunnita in possesso di mappe satelittari di Roma con alcuni obbiettivi segnati, probabilmente per un prossimo attentato contro l’Italia…Fin qui tutto e’ possibile, ma mentre la giornalista ne parlava hanno fatto vedere alcune immagini satellitari di Roma tratte indovinate un po’ da dove? :)

Google Maps of course!!

Ora questo era assolutamente sicuro visto che in alto a sinistra si vedeva chiaramente la freccia bianca puntata verso il basso del navigatore puntatore del servizio tanto discusso di Google…

La mia domanda ora e’ questa: possibile che abbiano trovato quelle stesse immagini in mano ad eventuali terroristi, o ci sono anche altre possibilita’?
Tipo:

  • per rendere piu’ succoso il servizio le hanno prelevate da Google Maps giusto per far capire allo spettatore di cosa si stava parlando
  • hanno trovato realmente quelle immagini in mano al presunto terrorista

Se fosse vera la seconda allora se per caso ci fermano per strada con qualche stampata di Google Maps ci arrestano per 48 ore come pseudo-terroristi? Magari perche’ abbiamo segnato qualcosa sulla cartina?
Qual’e’ il confine tra un uso libero di tale servizio e un uso criminale? E come si fa a saperlo a priori?

Ci sono parecchi interrogativi sulle possibilita’ e nessuno mi piace: per non parlare dell’ennesima scusa per chiudere un servizio assai utile in nome della sicurezza mondiale…

La cosa triste e’ che nel servizio tale aspetto non e’ stato chiarito, e non mi pare una cosa da poco conto…forse pensavano che nessuno se ne accorgesse?

Mah… il confine tra la liberta’ di pensiero e le norme di sicurezza non e’ mai stato tanto labile…

Per non parlare della possibilita’ che tale servizio venga chiuso…

Un’opinione interessante da MrReset:

La differenza, è certamente sostanziale utilizzando i sistemi informatici, ma minima.
Mi chiedo, infatto, se i software di cartografia che usiamo nei navigatori satellitari, non possano già essere un pericolo per attacchi terroristici. Di fatto, cun una cartina, una macchina imbottita di esplosivo può entrare in Italia e trovare Piazza San Pietro senza che questo terrorista siama mai venuto nel nostro paese.
Per questo, immagino, ci sono i servizi segreti, l’intelligence e quant’altro. Almeno mi auguro che sia così. E che ci sia qualcuno che ascolti i messaggi che queste organizzazioni producono. L’undici settembre ha inseganto qualcosa.

Non cerchiamo nella tecnologia qualcosa che non esiste, e non attribuiamo alla tecnologia colpe o problemi che non ci sono.

Perfettamente d’accordo con l’ultima frase,voi no?

Riferimenti:

-> Google Maps
-> Il terrorismo e Google Maps

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento