Un paio di articoli di Punto-Informatico che ho aspettato di commentare, perche’ non capivo bene quello che mi suscitavano..

In particolare il primo, il cui autore ha una posizione “centrista“ nei confronti dei brevetti…
Infatti e’ lo stesso Paolo Zocchi di questo mio post

In quel post si diceva e si discuteva della brusca contro-tendenza di tale personaggio nei confronti dei brevetti, il cui sentimento non risultava del tutto chiaro…

La stessa cosa che traspare nella visione e nelle parole di quest’ultimo intervento…

-> Brevetti, è stata vera vittoria?

[ **_NOTA_**: per capire meglio chi sia Paolo Zocchi, e per farsi un’idea corretta di quello che fa, va sicuramente guardato questo sito: UnaRete, di cui e’ il fondatore… via QuelliDiZeus ]

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Oggi e’ una giornata che ricordero’ a lungo….

Non so voi ma io ero preparato al peggio viste anche le basse probabilita’ di far vincere il buon senso.. e vista l’aria che tira negli ultimi anni.. e invece…BAM!!

Mai stato cosi’ contento di essere smentito…. :)

Il Parlamento ha respinto a grandissima maggioranza - 648 voti favorevoli, 14 contrari e 18 astensioni - la posizione comune del Consiglio sulla controversa proposta di direttiva sulla brevettabilità dei software.
L’Aula ha salutato l’esito della votazione con un lungo applauso.
Si tratta della prima volta nella storia che il Parlamento respinge una proposta legislativa in seconda lettura della procedura di codecisione.
In precedenza, tuttavia, i deputati hanno respinto cinque proposte in terza lettura, in Plenaria o in comitato di conciliazione.

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Mercoledi si votera’ la direttiva al parlamento europeo, e intanto aumentano le opinioni in merito a cosa si potra’ fare…
Oggi punto-informatico pubblica due articoli in tema di brevetti, uno che lancia una proposta per difendere l’innovazione di un’azienda usando un metodo alternativo, e l’altro invece che e’ da parte di una PMI
Ecco le parti interessanti:

Il concetto di fondo della proposta si basa sul fatto che la brevettabilità del software è solo uno degli aspetti “di un processo di esclusione”, spiegano i promotori dell’iniziativa, “che mira al possesso ed al controllo di risorse che dovrebbero invece essere accessibili a tutti”. “Purtroppo - sottolineano - oggi i brevetti vengono richiesti anche da chi li utilizza solo per certificare la propria qualità di sviluppatore”.

Secondo Piana, dunque, non di brevetti si deve parlare, semmai di una “certificazione che definisca il potenziale di innovazione che le imprese sono in grado di esprimere e che possa definire la reale capacità di creare soluzioni, senza per questo blindarle con brevetti che costituirebbe un rimedio peggiore del male“.

Questa proposta in effetti non e’ male, bisognerebbe entrare nei dettagli ma come inizio puo’ essere una strada da percorrere… qualche parere legale in merito sarebbe utile…

Per quanto riguarda invece la PMI quello che dice l’articolo non e’ nulla di nuovo, ma la cosa interessante in questo caso e’ che le PMI non si sentono affatto tutelate dai brevetti…
semmai e’ il contrario..
al di la’ di quello che sostiene Confindustria

Teniamo realisticamente in conto che in Italia esistono pochissime aziende con prodotti software da brevettare. Solo da pochi anni i system integrator italiani stanno cominciando a muoversi nell’ambito della realizzazione di prodotti che vengono commercializzati o distribuiti con vari tipi di licenze, e principalmente a livello nazionale, difficilmente riusciamo ad aggredire il mercato internazionale.

I prodotti veri, quelli con mercato, sono quelli delle multinazionali che hanno già provveduto a brevettare circa 50.000 “idee” software.

I system integrator italiani nella realizzazione di prodotti custom dovrebbero confrontarsi ogni volta con tutto quanto è stato già brevettato e pagare royalties non per l’uso di prodotti altrui, ma addirittura di idee: questo ci metterebbe in una situazione di svantaggio competitivo enorme e darebbe un brutto colpo all’imprenditoria nazionale del settore per lasciare spazio solo alle multinazionali o comunque solo alle grosse aziende del settore.

Altre notizie e gli ultimi riferimenti in gioco li potete trovare nel “Tao dei blog”

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IMPORTANTE: anche se non e’ possibile oscurare il sito, mettete questo banner per far sentire la vostra voce!!!

Maggiori info per come fare** Webstrike** [ e’ una forma di protesta via Web ] in questo post di unounoduetrecinqueottotredici

Riferimenti:

-> Una certificazione contro i brevetti
-> Brevetti, parla una PMI italiana

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento