what is revyu.com?

revyu.com is a web site where you can review and rate things. unlike other reviewing sites on the web, revyu.com lets you review and rate absolutely anything you can name.

Via Danny Ayers

Pro

  • open data - API and SPARQL endpoint
  • open creativity - review all you want
  • persistence - based on URI identification probably
  • **some trust level ** - based on FOAF

**
Why not also use an OpenID authentication?**
It’s in alpha state…

From the paper:

This approach overcomes many of the limitations of conventional reviewing and rating systems on the web, such as: a closed world in terms of what can be reviewed, poor integration with reviews or data from other sources, and the inability to aggregate reviews from known and trusted individuals.

Towards the trust level…

A critical feature of Revyu is the unique identification of reviewers using a hash of their mailbox URI and the FOAF mbox_sha1sum property, thereby allowing those who already know a person’s email address to determine that they wrote the review, whereas others cannot easily do the same.

Wow :)

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Colgo l’occasione per ribadire un giusto concetto, ripreso da Mantellini:
-> YOUTUBE 1.0

L’idea di Lawrence Lessig sul Web 2.0 e’ semplice e condivisibile. Sono web 2.0 i siti che consentono agli utenti non solo di produrre i contenuti ma anche di gestirli liberamente.
Quindi Flickr lo e’ mentre YouTube no.

Ridare e mantenere il potere sui dati che si creano, e che sono nostri.
Su Flickr siamo noi a scegliere la licenza sui nostri contenuti: e lo stile e’ quello giusto.

Proprio oggi invece, su Punto Informatico, si parla di YouTube:
-> YouTube vara le prime censure di massa
Non mi pare proprio un’apertura al remix e alla creativita’…

Delocalizzare e rendere l’informazione e il contenuto piu’ vicini all’utente che al distributore.

Questa e’ la direzione del Semantic Web: una strada lunga e tortuosa, ma che si sta avvicinando pian piano.

Dove vale la pena di investire, vista la natura piu’ win-win dello scambio, un gioco sostenibile delle parti

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Alcune letture italiane, a volte tristi, a volte rivelatrici…
Ma fondamentali:
-> Fibra Ottica Passiva
-> Web 2.0 in Italia
-> Web 2.0 e comunicazione d’impresa

Oltre a queste letture, una che ritengo fondamentale per riflettere su cosa i nostri media puntano l’attenzione, e invece su cosa sia realmente importante per tutti noi, dovremmo documentarci e parlarne..
-> Il problema da un terawatt

Il mio viaggio negli Usa, non ancora concluso, me lo ritrovo quindi tutto all’insegna di questa dominante, da un paio d’anni centrale anche su questo blog.

Basta accendere la tv per ascoltare uno spot pubblicitario su tre che parla di energie alternative (come quello, potente, della Bp, ribattezzatasi Beyond Petroleum), di ricerca sull’eolico e il solare, di ampi spazi sui notiziari sull’impatto sul prezzo del petrolio derivante dall’ultima guerra in Libano. E di rassicurazioni sul prezzo del gallone che resterà fermo, ma per questa estate.

Direi come qui in Italia,no? :) Siamo un Paese veramente folle a volte…

Se non e’ importante questo, informarci e creare discussioni su questi temi che saranno il nostro futuro, e sono gia’ il nostro presente…be’ allora non so cosa valga la pena leggere…
Davvero…
[ se volete un quadro completo sul petrolio rileggete questo post ]

La direzione da intraprendere e’ comunque una sola: ripensare tutta la nostra catena produttiva in chiave efficiente, visto e considerato che le risorse che trasformiamo non sono e non saranno mai INFINITE.
Occorre trovare uno sviluppo sostenibile, e ormai dovrebbe iniziare ad essere chiaro anche ai piu’ ottusi…
O almeno spero: ma io sono un inguaribile ottimista…

Bisogna cadere per rialzarsi: e per non cadere bisogna essere consapevoli…

Pubblicita’ e media…

Oltre ai link qui sopra vorrei citare il sogno di mezza estate di Mantellini, che trovo semplicemente fantastico…
-> Sogno (pubblicitario) di una notte di mezza estate

Quello che dice Mantellini sulla pubblicita’, direi che vale anche nel campo del marketing…
Sono stanco di essere considerato un totale ignorante da essere abbindolato da pubblicita’ ingannevoli, da trasmissioni televisisive a zero contenuto, al marketing stupido e invadente…

Penso proprio che invece iniziare a pensare ad un pubblico un pochino piu’ intelligente non sia un male, anzi…
E questo vale soprattutto per la prima serata in televisione: praticamente programmi folli e deliranti perche’ lo spettatore medio NON DEVE PENSARE alle 21,22 di sera…
Ma chi lo dice?

E poi di notte invece si, e’ follia pura…
O almeno dammi un po’ di scelte,no?

I nuovi media almeno mi danno la possibilita’ di tornare intelligente….

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Buone ferie a tutti :)
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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento