Contagiato dall’entusiasmo di Fabio, che giustamente racconta felice dell’ottima occasione di convivialita’ di domani sera, non posso far altro che ammettere che non vedo l’ora di partire per le lande tanto belle di Urbino .)

Come giustamente dice il caro Manuel, ci sara’ da divertirsi, e davvero di cui parlare… e portare avanti discorsi interessanti, anche per combattere in prima persona il digital divide, che sta divenendo un vero e proprio cultural divide, purtroppo…

Ma la cosa che piu’ colpisce e’ proprio l’inno e la voglia di essere interdisciplinari, di mettersi in gioco e di voler coniugare le proprie idee e le proprie passioni, in modi imprevisti ed imprevedibili!!!

La rete si può studiare efficacemente solo mettendo insieme approcci e competenze diverse. Anche per questo credo che giovedì ci sarà da divertirsi.

Nulla da aggiungere, caro Fabio .)
Ti copio su tutta la linea…

Chissa’ che anche due chiacchere tranquille con il mitico Pandemia, si riescano a fare…

Dopo le sparate dell’ENEL di oggi sul gelo dell’inverno e sul bisogno di rigassificatori, be’, bisogna proprio bersi un bicchierino per la leggerezza con cui vengono affrontati temi tanto importanti!!

Senza tornare tristemente a citare il famoso Rapporto 41 [ qui una piccola riflessione fatta tempo fa ]

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Ora, a volte la conoscenza fa male…
Ma e’ piu’ forte di me, davvero.

-> 72. Ma non ditelo in giro…
Imbottigliato nel traffico prima, nel tornare a casetta, cercavo di non pensare…

Strano ma vero, che si faccia davvero finta di nulla? Non proprio.
All’apertura della settimana entrante, forse si dira’ qualcosa.
Nel weekend bisogna muoversi, bisogna consumare.
Altrimenti, cosa stiamo qua a fare?
Diamo una mano all’economia,no?
[ forse in tema, un vecchio e piu’ lungo sfogo personale… ]

E tutti ad essere contenti della nuova Fiat 500: un’occasione davvero persa per rispondere ai nostri reali bisogni di mobilita’ e di decrescita felice.
Altro che cultura italiana. [ avrei preferito una cosa del genere, a dirla tutta… ]

Pero’ questa cosa, be’, mi tira su il morale:
-> Il miglior Paese del mondo in cui vivere… dopo.

Gli italiani sono estremamente adattabili, lo dimostra il fatto che hanno abitato la loro penisola per millenni. Un giornalista italiano ha notato che, malgrado i suoi concittadini non amino le regole, sanno molto bene cosa è nel loro interesse. C’è speranza in questo, e nel fatto che l’infrastruttura italiana potrebbe essere una delle più adatte per il futuro a bassa energia in cui siamo diretti.

Mah.
Strano ma vero.
E’ ora di finirla.
Forse.

Concordo con la democrazia emergente che spiega molto bene Luca De Biase:
-> Democrazia emergente

La soluzione mediatica non è in un blog o in un altro. Il medium emergente è fatto dell’insieme dei blog che consente a ciascuno di esprimersi e a tutti di connettersi. E’ fatto di persone che scrivono, leggono e trasmettono. L’influenza di ciascuno può essere più o meno grande. Ma la differenza a livello di sistema mediatico la fa l’insieme dei blog.

E non e’ nemmeno tanto sul blog o meno. Non e’ lo strumento ad essere il vero protagonista.
E’ la semplificazione della tecnologia per permettere la vera espressione dell’intelligenza collettiva, il fulcro della questione, dopo le Persone, of course.
Notevole la lista che fai, caro Luca:

1. Ci vogliono più blog. Perché questo aumenta l’audience e la ricchezza mediatica della blogosfera, accrescendo le probabilità di una produzione di contenuti influente.
2. Ci vogliono più blog orientati a raccontare fatti che i media tradizionali tralasciano.
3. Ci vogliono più blog orientati a criticare i fatti come vengono raccontati dai media tradizionali.
4. Ci vogliono più strumenti di confronto tra le opinioni emergenti tra i blog.
5. Ci vogliono più luoghi di sintesi per seguire meglio i punti di vista emergenti nella blogofera.

Io aggiungo:
ci vuole una modalita’ piu’ semplice di emersione dell’informazione e dei LEGAMI tra i fatti e le opinioni.

E qui si puo’ essere ottimisti.
Ma occorre stare attenti.
E molto.

Ho voglia di essere polemico, almeno un po’.
Concedetemelo.
[ _un vecchio appello… _]

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Scambiare informazione, creare conoscenza…
L’informazione libera: sono parole tratte dall’ultimo dvd di Beppe Grillo, “Incantesimi“…

Davvero bello: mi ha fatto arrabbiare molto, forse come non mai…
E mi sta motivando parecchio: mi ha anche stupito sulla direzione che ha preso lo spettacolo..

Il concetto di rendere la conoscenza libera, condividere e discutere di tutto, il concetto del p2p e del non avere intermediari
in questo continuo scambio intepersonale: tutti riferimenti alla Rete, alla filosofia alla base di Internet e del
sapere scientifico…

Riferimenti che possono essere scontati per gli scienziati dell’informazione, ma per il ruolo che ha assunto Beppe Grillo, quale megafono di informazioni di nicchia…Be’…
C’e’ soddisfazione nel vedere questo crogiolo informativo arrivare alla massa: sto parlando di Creative Commons, di blog, di conversazione, di p2p, di web, di skype, di reti sociali, dei sei gradi di separazione, di Wikipedia…e molto altro

Sto pensando ad un modo per aumentare la visibilita’ e la divulgazione di informazioni importanti soprattutto attraverso la blogosfera stessa, avanguardia d’opinione che soffre della sua autoreferenzialita’ e dell’essere, di fatto, una
minoranza…
Che pero’ inizia ad arrivare alla gente

Usare le tecnologie semantiche anche per questi fini, quanto mai importanti e utili per tutti noi, puo’ essere
un bel banco di prova,no?

Ma la blogosfera aiuta a diffondere idee, opinioni e fatti, altrimenti lasciati all’oblio…
E la cosa che piu’ deve colpire e’ proprio questa: il web e i blog in particolare, per loro natura, registrano la conversazione orale….
Tengono traccia di quello che si dice, delle opinioni e dei fattacci…

E’ un aspetto particolarmente interessante, che vorrei approfondire…
Intelligenza collettiva, ma anche memoria collettiva…

E diritto all’oblio, certo: ma la cosa che si puo’ dire in merito, e’ che non c’e’ diritto e dovere migliore, di essere tutti, nel nostro piccolo, parte della conversazione.
Non c’e’ solo il diritto a cancellare i propri dati, ma c’e’ un dovere nel tenerli aggiornati; altrimenti ne perde la conoscenza collettiva…
Invece e’ diritto e dovere di tutti noi, aumentare la semplicita’ del mezzo e rendere l’uso sociale della Rete sempre piu’ trasparente per tutti quelli che ne fanno uso…

**Il blog e’ proprio questo: un passaggio sociale e tecnologico del mezzo Web, che ne aumenta le potenzialita’ e lo avvicina agli utenti…Rendendo possibile una vera conversazione collettiva.. **
Nella sua semplicita’… nel suo orientamento verso i dati…come dicevo un post fa
E questo e’ solo l’inizio… [ _per inciso questa potrebbe essere la mia definizione di blog in molto meno di 2000 battute :) _]

Recentemente ho visto, a tal proposito, l’iniziativa di spiegare il BLOG in 2000 battute: non ho letto tutto il
materiale proposto
, ma vista la mia propensione a far grafi, questo e’ il mio contributo grafico, oltre a quello precedente:

-> Conoscenza,blog e molto altro…

Oltre che alla pagina, con la quale avevo introdotto l’inizio del blog medesimo

La caratteristica peculiare, e’ proprio questa:

verba volant, scripta manent

E mai come oggi, risulta importante registrare la conversazioni, tenendola legata alle varie identita’ che l’hanno
generata e fatta evolvere.

E mai come oggi ci si puo’ divertire e fare due chiacchere, in modo informale e semplice…
Attraverso i BarCamp ( Milano, Torino, Roma ), che, per miei casini personali, non ho potuto ancora vedere dal vivo…

Ma che saranno una delle prossime mete da segnarsi nell’agenda, _just for fun _:)
Come esterno, mi trovo d’accordo comunque con quanto espresso da Giovy sulla questione

Oltre che l’intervento di Montemagno, assolutamente condivisibile: siamo nella societa’ dell’informazione, siamo sommersi da informazione e rumore, siamo pieni di strumenti validi per comunicare in modo multidimensionale e multitemporale….
Eppure…

Non sappiamo comunicare: nel lavoro, nella vita…
E’ sempre piu’ difficile, e complicato…

O meglio: e’ sempre piu’ una sfida che diamo per scontata…

Ci diamo una mano?
:)

Io sono ottimista…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento